Salsa Tahina

La Salsa Tahina, simile alla salsa al sesamo, è una salsa di origini medio-orientali.
La Ricetta, gli Ingredienti e i Consigli.


Ricetta Salsa Tahina

di , Pubblicata il 28/10/2016, Aggiornata il 20/06/2024

5/5 (1 Voto)

Categoria: Salse

Tempo totale: 17 min

Salsa Tahina Salsa Tahina
  • Tempo di preparazione
    Tempo di Preparazione 10 min più raffreddamento
  • Tempo di cottura
    Tempo di Cottura 7 min
  • Porzioni
    Porzioni 4
  • Difficoltà
    Difficoltà Facile
  • Costo
    Costo Basso
  • Cucina
    Cucina Medio Orientale
INGREDIENTI PER UN BARATTOLO MEDIO

400 g di semi di sesamo preferibilmente ecologici, da 80 a 100 ml di olio di vinaccioli o di semi di girasole (la quantità dipende dalla consistenza che si desidera ottenere).

PREPARAZIONE

Preriscaldare il forno a 170°C.
Se i semi di sesamo sono impolverati, metterli in un setaccio, sciacquarli e lasciarli sgocciolare.
Non occorre sciacquarli, se invece sono puliti.
Foderare la placca del forno con l’apposita carta e disporvi i semi di sesamo in uno strato uniforme.
Farli dorare, mescolandoli ad intervalli regolari in modo che prendano un colore dorato omogeneo.
Occorreranno all’incirca 7-10 minuti.
I semi si sesamo saranno pronti non appena inizieranno a scoppiettare ed il loro aroma comincerà a diffondersi nell’aria.
Non prolungare la cottura oltre la doratura, in quanto i grani eccessivamente tostati perderebbero il loro gusto e diventerebbero amari.
Estrarli dal forno e lasciarli raffreddare perfettamente.

Inserire, poi, i semi all’interno del vaso del mixer (o di un robot da cucina) munito di lame e azionare l’apparecchio, ad intermittenza (azionando e spegnendo l’apparecchio, per circa 3 minuti in modo da triturarli.
L’intermittenza ha la funzione di evitare che il surriscaldamento della salsa danneggi i principi attivi del sesamo.
Aggiungere, poi, la metà dell’olio.
Azionare l’apparecchio a potenza elevata per 2-3 minuti, fermando di tanto in tanto il mixer in modo da raccogliere con una spatola i semi di sesamo depositati sulle pareti e da spingerli sul fondo del contenitore.
Aggiungere il resto dell’olio e ripetere l’operazione, azionando il mixer ad intermittenza per 2-3 minuti o fino ad ottenere dei semi di sesamo perfettamente schiacciati.

Continuare ad azionare il mixer anche quando il composto sarà diventato perfettamente liscio, in quanto il movimento delle lame migliorerà l’untuosità della salsa.
Tenere presente che la consistenza della salsa Tahina dipende dai gusti personali.
Per ottenere una consistenza piuttosto fluida della salsa è necessario aggiungere dell’altro olio.
Invece, per ottenere una consistenza piuttosto spessa è necessario ridurre leggermente la quantità d’olio da noi suggerita.
Ottenuta una consistenza liscia ed omogenea, passare la salsa tahina attraverso un setaccio, poi con una spatola in silicone travasarla salsa in un barattolo di vetro precedentemente sterilizzato.
Chiudere il barattolo ermeticamente e conservarlo in frigorifero.

A PROPOSITO DI SALSA TAHINA

La Tahina, chiamata anche salsa al sesamo, è una salsa di origini medio-orientali che si trova anche in piatti greci ed asiatici.
Si tratta di una preparazione cremosa, di consistenza più o meno fluida (a seconda dei gusti), che si utilizza direttamente sul pane oppure come ingrediente di altre ricette soprattutto del Medio Oriente, per esempio hummus, baba ganoush, falafel e kebab.
Si accompagna anche a verdure crude o lessate e a piatti a base di carne grigliata o fritta (per esempio il kebab).
Essa dona alle preparazioni un sapore delizioso ed un profumo intenso e gradevole.
Viene preparata con grani di sesamo bianco (comprato in erboristeria o nei negozi di alimenti biologici).
Ai grani viene aggiunto un olio neutro, principalmente di vinaccioli o di girasole.

Alcuni uniscono anche una piccola quantità di olio di sesamo.
La salsa tahina è adoperata non solo per preparazioni salate, ma è usata anche come ingrediente per i dolci.
Esistono, infatti, biscotti, muffin e gelati alla tahina.
Uno dei più famosi dolci al sesamo è l’Halva”.
A proposito del sesamo c’è da aggiungere che esso è l’alimento più ricco di calcio in natura.
Esso apporta, tra l’altro, magnesio, silicio, zinco, di fosforo, ferro.
Contiene proteine vegetali, vitamine dei gruppi B, E, D e grassi del tipo omega 3 e omega 6.

AVVERTENZE
  • Alcuni, prima di preparare la tahina, immergono i grani di sesamo in acqua calda leggermente salata e li lasciano a bagno per un’intera notte.
    Questa operazione favorirebbe l’eliminazione dell’acido fitico, una sostanza naturale presente nei grani di sesamo (oltre che nei semi delle piante), che riduce temporaneamente l’assorbimento di minerali.
    Ciascuno si regoli a proprio piacimento!
  • Alcuni cuochi sostituiscono una piccola parte di olio di vinaccioli o di girasole (circa ¼ ) con uguale quantità di olio di sesamo.
  • Altri, ancora, utilizzano il mortaio per evitare il surriscaldamento della salsa con conseguente danneggiamento dei principi attivi.
SUGGERIMENTO

La tahina può essere utilizzata immediatamente oppure può essere conservata in frigorifero per qualche settimana.
In quest’ultimo caso potrebbe accadere che la salsa si separi, formando un fondo consistente sovrastato da una superficie oleosa.
Sarà sufficiente mescolare la Tahina per ottenere una consistenza omogenea.

QUALCHE NOTIZIA STORICA ED ETIMOLOGICA

La preparazione della salsa tahina nasce in Medio Oriente ed ha origini antichissime.
Il primo documento che fa riferimento al sesamo è scritto a caratteri cuneiformi e
risale a circa 4000 anni fa.
In esso si descrive l’usanza di servire “vino di sesamo”.
Inoltre, fonti storiche, prima fra tutte lo storico Erofdoto, riferiscono che in Mesopotamia 3500 anni fa esistevano numerose piantagioni di sesamo.
Solo, però, nel XX secolo, la salsa si è diffusa nel mondo occidentale.

Il nome “tahin” deriva dalla voce araba “tahinia” ( ṭaḥīniyya), che ha la radice “t-h-n” uguale a quella del verbo”tahana” , che significa macinare”.
La stessa radice in alcuni dialetti forma la parola “tahin”, farina.
L’ortografia araba è stata trascritta come ṭaḥīnah.
L’ultima sillaba, a seconda del dialetto viene pronunciata in modi diversi: NAE, na, nɑ, ne, nɐ.
Il termine “tahin” è stato portato nel mondo anglosassone tra il XIX ed il XX secolo da immigrati mediorientali di origine siriana ed è stato trascritto con la voce “tahini”, In Italia, invece, il termine è diventato “tahina” .

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FraGolosi

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