Le Chiacchiere con cacao sono una della numerose varianti del tradizionale dolce di Carnevale.
L’impasto viene preparato con farina, cacao, burro, uova, zucchero, vino bianco, vanillina e un pizzico di sale.
Una volta steso, l’impasto viene tagliato in pezzi.
Le chiacchiere con cacao vengono cotte in forno e, poi, cosparse di zucchero a velo.
INGREDIENTI PER CIRCA 40 PEZZI
Per le chiacchiere:
450 g di farina 00, 50 g di cacao amaro in polvere, 100 g di burro a temperatura ambiente (o 120 ml di olio di semi di girasole), 1 bustina di vanillina, 125 g di zucchero semolato, 30 ml di vino bianco, 30 ml di succo di arancia, la scorza grattugiata di 2 arance biologiche, 3 uova medie, 6 g di lievito per dolci, un pizzico di sale.
Per spolverizzare:
zucchero a velo q.b.
PREPARAZIONE
Setacciare la farina assieme al cacao, alla vanillina e al lievito.
Versare il composto in una planetaria munita di foglia.
Unire lo zucchero, il sale, il vino bianco, il succo e la buccia delle arance e un uovo sbattuto alla volta.
Non appena amalgamati gli ingredienti, togliere la foglia e sostituirla con il gancio.
Unire il burro morbido in pezzi e lavorare l’impasto per circa 15 minuti.
Se il composto dovesse risultare eccessivamente duro, aggiungere un paio di cucchiai di latte (o di acqua).
Ottenuta una pasta elastica e liscia, estrarla dalla planetaria e trasferirla sul piano di lavoro infarinato.
Formare rapidamente un panetto, avvolgerlo nella pellicola alimentare e lasciarlo riposare a temperatura ambiente per almeno 30 minuti.
Trascorso il tempo di riposo, preriscaldare il forno a 180°C.
Lavorare velocemente la pasta e con il matterello appiattirla fino ad ottenere una sfoglia molto sottile (circa 2 mm).
Poi, lasciarla riposare per qualche minuto.
Indi, con un coltello affilato o una rotella da pasticceria sagomare dei rettangoli.
Trasferirli su due teglie foderate con carta da forno.
Cuocere le chiacchiere con cacao nel forno già caldo per circa 10 minuti
A cottura ultimata, estrarre dal forno le chiacchiere con cacao e lasciarle raffreddare.
Poi, trasferire le chiacchiere al cacao al forno su un piatto da portata e cospargerle con abbondante zucchero a velo.
NOTA:
Se il composto dovesse risultare eccessivamente duro, aggiungere un paio di cucchiai di latte.
CURIOSITÀ E NOTIZIE STORICHE
- Dolce tipico siciliano, usato prevalentemente nel periodo di Carnevale.
- Le chiacchiere assumono nomi diversi, a seconda della località in cui vengono preparate.
Gli ingredienti sono ovunque uguali.
Quelle che cambiano sono le quantità e, spesso, il tipo di liquore utilizzato per aromatizzare (anice, rum, grappa…).
- Le chiacchiere vengono chiamate Frappe nell’Italia centrale, Bugie a Genova e Torino, Galani a Venezia e Verona, Crostoli a Ferrara, Intrigoni a Reggio Emilia, Sfrappole a Bologna, Cenci in Toscana …
- Il nome “Chiacchiere”, però, sembra essere il più usato, dal momento che viene adoperato nel Milanese, in Umbria, nel Lazio, in Campania, nella Puglia, nella Calabria, nella Sicilia e nella Sardegna.
- Il nome chiacchiere o bugie sembra voler alludere al fatto che, nel periodo carnevalesco, si può dire (o fare) qualsiasi cosa, senza timore di essere rimproverati.
A carnevale quasi tutto è lecito:
anche irridere o dire false verità.
Infatti un antico proverbio recita:
“A carnevale ogni scherzo vale”.
- Le chiacchiere vengono usualmente cosparse di zucchero a velo.
In alcune località, però, le ricoprono di miele, invece che di zucchero a velo.
- La consuetudine di utilizzare il miele tra gli ingredienti delle Chiacchiere, ricorda antiche preparazioni dolci risalenti al periodo romano, chiamate “Frictilia”.
- Le Frictilia erano focacce di farina, olio e miele. Venivano preparate con lo stesso procedimento della pasta fatta in casa, aromatizzata, però, con il miele.
Una volta preparate, le focacce venivano fritte nel grasso di maiale.
- Venivano vendute per la strada da donne anziane, con il capo cinto di edera, in occasione delle “Liberalie”, cerimonie che si celebravano nel mese di Marzo.
Esse erano organizzate in onore del Liber Pater, una divinità del Pantheon romano, protettrice della fecondità vegetale, animale ed umana.
- I “Liberalia” erano celebrati il 17 Marzo, una data molto importante per i giovani romani.
Infatti, in questo giorno, i ragazzi, al compimento del sedicesimo anno di età, con una solenne cerimonia, indossavano la toga virile, passando dalla condizione adolescenziale a quella di uomini liberi e responsabili.
- Al dio Liber ed alla moglie Libera, durante la cerimonia venivano offerte le Fructilia.
- La festa in onore del dio Liber aveva sostituito quella in onore di Bacco, dio della fecondità, del vino e degli eccessi, corrispondente al dio greco Dioniso.
Infatti i Baccanali erano stati vietati perché giudicati sfrenati e violenti.
Nel tempo erano stati sostituiti dai “Liberalia”, giudicati più tranquilli ed equilibrati.
Essi mantenevano, però, inalterato il carattere scherzoso, che era stato una delle caratteristiche dei Baccanali.
- Quando, con l’avvento del Cristianesimo, le festività pagane vennero abolite, il ricordo dell’allegria della festa romana portò, nel tempo, alla celebrazione di una festa allegra e briosa: il Carnevale.
- Anche la ricetta delle “Frictilia si è andata tramandando nei secoli.
Dalla sua elaborazione e trasformazione sono nate le Chiacchiere, il dolce più caratteristico del Carnevale.
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