I Piparelli Messinesi, chiamati anche piparelle, sono biscotti della tradizione dolciaria di Messina, conosciuti ed apprezzati in tutta la Sicilia.
Vengono, generalmente, abbinati con vini liquorosi tipicamente siciliani, quali la Malvasia, il Passito di Pantelleria, il Marsala…
Era infatti, e forse lo è ancora, abitudine comune intingere i tipici biscotti “piparelli siciliani” nel vino, che ne esalta aroma e gusto.
A chi non ama i liquori si consiglia di inzupparli nel latte, abbinamento ugualmente gradito.
1 kg di farina, 250 g di zucchero, 250 g di miele, 250 g di mandorle pelate, 100 g di strutto, 25 g di bicarbonato di sodio, acqua q.b., un cucchiaio di scorzetta d’arancia candita, qualche chiodo di garofano, un pizzico di vanillina, un pizzico di noce moscata, un pizzico di cannella.
Per spennellare:
1 uovo, latte q.b.
PREPARAZIONE
Sbollentare le mandorle, pelarle e tritarle grossolanamente.
Sminuzzare la scorzetta d’arancia e pestare i chiodi di garofano.
Versare la farina sulla spianatoia e formare la classica fontana.
Versare nel buco un po’ di acqua tiepida ed iniziare ad impastare.
Unire lo zucchero, le mandorle sgusciate, la scorzetta d’arancia sminuzzata, i chiodi di garofano tritati, la cannella, la noce moscata, la vanillina, il bicarbonato ed il miele, leggermente scaldato.
Lavorare l’impasto, unendo a poco a poco lo strutto, in modo che venga assorbito gradatamente.
Alla fine della preparazione, l’impasto deve risultare ben sodo.
Si procede, quindi alla prima biscottatura.
Dividere l’impasto in panetti, leggermente schiacciati.
Accomodarli su una teglia rivestita di carta da forno.
Spennellarli con uovo sbattuto mischiato ad un po’ di latte.
Infornare per circa 40 minuti a 180°C.
Estrarre la teglia dal forno e tagliare i panetti, ancora morbidi, a fette di circa 1 cm.
Procedere, poi, alla seconda biscottatura.
Rimettere, dunque, i piparelli in forno e tenerli per una decina di minuti o fino a quando diventeranno ben tostati.
VARIANTE:
Alcuni aggiungono all’impasto delle piparelle (piparelli messinesi) un pizzico di pepe nero.
Esistono anche numerose varianti, in realtà ricette abbastanza simili, come ad esempo i piparelli calabresi.
Si racconta che i biscotti prendano il nome di “Piparelli” (in messinese “Pipareddi”) in riferimento all’antica consuetudine di cuocerli nelle stufe a legna, che, nel bruciare il legname, sembravano fumare come “pipe”.
Nei tempi antiche la loro preparazione era piuttosto lunga e laboriosa.
Infatti, venendo cotti nelle stufe a legna ad una temperatura di circa 50°C, occorrevano circa 48 ore per la loro preparazione e cottura.
A motivo della laboriosità della loro preparazione, a quei tempi venivano venduti solo sulle bancarelle approntate in occasione delle feste patronali.
Oggi, invece, si trovano quotidianamente nelle pasticcerie e nei panifici.
La ricetta è presente in queste raccolte:
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li faro’ ,per i miei figli e nipoti le sapro dire cosa ho combinato di buono.auguri di Buon Natale un abbraccio Maria Teresa
Ciao Maria Teresa, grazie a te e buone Feste :-) A presto!
Posso sostituire lo strutto con il burro? Grazie
Ciao Concetta, pur se lo strutto è parte integrante della ricetta tradizionale dei Piparelli, è certamente possibile sostituirlo con il burro.
Tieni, però, presente che il sapore sarà leggermente diverso. A presto!