I Burritos con Verdure sono delle gustosissime tortillas ripiene di un mix di verdure, fagioli rossi, mais e spezie. Un piatto stuzzicante, saporito e ricco di ingredienti, adatto anche ai vegani. Perfetto per una cena informale tra amici, da gustare al naturale o accompagnandoli con una piccante salsa messicana.
Per la preparazione:
6 tortillas di grandi dimensioni.
Per il ripieno:
1 barattolo di fagioli rossi, 100 g di mais, 1 cipolla rossa, 1 spicchio d’aglio svestito, 1 peperone rosso, 1 zucchina , 1 melanzana , 200 g di pomodori rossi maturi, 100 g di funghi champignon, 6 foglie di lattuga iceberg, ½ cucchiaino di timo secco, 1 cucchiaino di coriandolo secco, 1 cucchiaino di cumino, 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro, 3-4 cucchiai di olio extravergine d’oliva, sale e pepe nero di mulinello.
PREPARAZIONE
Sgocciolare i fagioli rossi e il mais, poi sciacquarli.
Mondare le verdure, lavarle e sgrondarle.
Dividere il peperone in piccole falde, affettare la cipolla, sminuzzare lo spicchio d’aglio, tagliare a dadini la zucchina, ridurre a cubetti la melanzana sbucciata, affettare gli champignon a fettine sottili, tagliare la lattuga a julienne.
Scaldare l’olio in una larga padella antiaderente e lasciarvi rivenire la cipolla, lo spicchio d’aglio e il peperone, mescolandoli con un cucchiaio di legno.
Unire i funghi, la zucchina, la melanzana, i pomodori, il concentrato di pomodoro, il cumino, il timo e il coriandolo.
Lasciare cuocere per un paio di minuti, quindi unire i fagioli, il mais e l’insalata.
Aggiungere 2-3 cucchiai d’acqua , poi insaporire di sale e di pepe.
Mescolare con cura, coprire la padella con un coperchio e lasciare cuocere per circa 10 -15 minuti.
Durante la cottura, avere l’accortezza di mescolare le verdure ad intervalli regolari.
A cottura ultimata, se necessario correggere di sale.
Passare quindi alla realizzazione dei Burritos con verdure.
Scaldare le tortillas, una ad una, in una larga padella senza aggiungere alcun grasso.
In alternativa, scaldarle al microonde o al forno.
Sistemare, poi, le tortillas calde sul piano di lavoro ed inserire al centro di ciascuna di esse un po’ di ripieno alle verdure..
Piegare, quindi, di circa 5 cm i bordi sinistro, destro ed inferiore di ciascuna tortilla, in modo da trattenere il ripieno al suo interno.
Avvolgere, quindi, il burrito su se stesso formando un cilindro con il bordo superiore aperto.
Serrarlo bene, in modo da trattenere il ripieno all’interno.
Procedere con lo stesso metodo per arrotolare gli altri burritos.
Servire senza indugi i Burritos con verdure, lasciandoli al naturale o accompagnandoli con una salsa messicana a base di pomodoro, paprika e peperoncino jalapeno, chiamata “Old el Paso”.
La salsa è tipica della cucina messicana e tex-mex.
Servirla a parte in una salsiera.
Ciascun commensale se ne servirà a proprio piacimento.
Il Burrito è uno dei piatti più popolari della gastronomia messicana.
È un amalgama di diversi ingredienti della cucina messicana, avvolti in una grande tortilla a base di farina di frumento.
La ricetta del Burritos con verdure da noi suggerita appartiene alla tradizione culinaria della cucina Tex-Mex.
Questa cucina rivisita gli ingredienti tipici della cucina messicana (carne, verdure, fagioli, salse piccanti, etc.), modificandoli per venire incontro al gusto americano.
Il “burrito” è uno dei piatti più popolari “importati” dal Messico nel Texas e negli Stati meridionali degli U.S.A. situati vicino al confine messicano.
A differenza del Burrito messicano, generalmente farcito solo con carne (di manzo, di pollo o di maiale, spesso con l’aggiunta di fagioli), il Burrito degli Stati Uniti
viene farcito con ingredienti diversi sia cotti che crudi: carne, lattuga, pomodori, zucchine, melenzane, peperoni, avocado, cipolla, riso messicano, spezie, etc.
Non di rado , poi, vengono preparati Burritos a base di sole verdure.
Il nome “Burrito” è di origine messicana ed è un diminutivo della parola spagnola “burro”, asino.
Significa, dunque, “asinello”.
Sull’origine del Burrito esistono pareri discordanti che riguardano sia il luogo di nascita della ricetta sia il periodo in cui è nata.
Su quest’ultimo punto, alcuni studiosi del settore collocano l’apparizione del Burrito di moderna concezione tra il 1850 e il 1900, anche se altri propendono per una data più antica.
Quanto al luogo di nascita, molti ritengono che esso possa essere identificato con
Ciudad Juarez, una città nello stato messicano del Chihuahua, fondata nel 1659 dagli spagnoli col nome di “El Paso del Norte”.
Essa per più di due secoli è stata l’unico valico terrestre sul fiume Rio Grande, varco che permetteva il passaggio dal Messico al Texas.
Al seguito degli uomini, penetrarono nel Texas anche ricette della cucina tipica messicana, tra le quali quella dei Burritos.
Dal Texas, poi, la ricetta si è diffusa in tutti gli Stati U.S.A. del sud-ovest , dando origine al Burrito moderno.
Sul Burrito esistono tanti racconti in bilico tra storia e leggenda.
Una leggenda narra che, al tempo della Rivoluzione messicana contro la dittatura del
generale Porfirio Diaz (1910-19 20), un tale di nome Juan Mendez si guadagnava da vivere vendendo del cibo messicano in una bancarella posizionata lungo una strada del quartiere Bella vista di Ciudad Juarez.
Costui sarebbe stato il primo a portare a dorso d’asino delle tortillas preparate in casa per venderle ai passanti.
Altri racconti, invece, parlano di tortillas variamente farcite trasportante dai “caballeros” attraverso le zone desertiche del Messico.
Altre storie narrano che negli anni ‘40 e ’50 i Burritos sono arrivati negli Stati meridionali degli U.S.A. al seguito della forza-lavoro messicana.
Alcuni immigrati si sarebbero messi a vendere i burritos lungo le strade principali ed i crocevia delle città americane in cui erano espatriati.
In quei luoghi i Burritos sono diventati un’istituzione, grazie allo stile di vita e al consumismo americano.
A questo punto, l’ultima cosa da chiedersi è il perché la pietanza ha preso il nome di Burrito.
Anche su questo argomento vi sono pareri diversi.
Alcuni dicono che il nome faccia riferimento all’asinello con il quale Juan Mendez portava il cibo sul luogo di lavoro.
I clienti avrebbero nel tempo associato il nome del cibo a quello dell’animale che lo trasportava, cominciando a chiamare la pietanza “burrito”.
Altri racconti fantasiosi associano, invece, il nome “burrito” alla forma particolare della pietanza simile a quella dell’orecchio di un asino oppure a ciò che a quei tempi frequentemente l’animale trasportava: coperte arrotolate o pacchi cilindrici.
Queste tesi sono state contestate dal “Diccionario de Mexicanismos”, cioè dei termini “spagnolo-messicani”, scritto nel 1895 da Félix Ramos y Duarte (1824-1923) e pubblicato in Messico, in lingua spagnola.
L’Autore inserisce nel Dizionario la parola “burrito”, che considera un termine regionale di Guanajuato, capitale dell’omonimo stato del Messico.
Ne dà anche una sintetica descrizione, definendo la pietanza “una tortilla arrotolata, con all’interno carne o altro ripieno, che nello Yucatan chiamano coçito e in Cuernavaca taco”.
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